Ebam Marche: domande per il contributo alluvione entro il 30 giugno 2023

A disposizione un contributo di 500,00 euro Una Tantum a favore delle lavoratrici e dei lavoratori che abbiano subito danni all’abitazione a seguito dell’alluvione del 2022

L’Ebam (Ente Bilaterale Artigianato) della Regione Marche ha messo a disposizione un contributo di 500,00 euro una tantum a favore delle lavoratrici e dei lavoratori, dipendenti da aziende artigiane iscritte all’Ebam, che abbiano subito danni all’abitazione di residenza di uso abituale e continuativo, ubicata in uno dei comuni interessati dall’alluvione del 15 settembre 2022. 
L’Ente, subito dopo l’alluvione aveva già avviato una raccolta fondi indirizzata alla bilateralità artigiana del territorio nazionale, raggiungendo l’obiettivo di finanziare 8 progetti per un valore complessivo di 203.786,00 euro. 
Il contributo per alluvione ora previsto viene concesso ai soli soggetti titolari di diritto sull’immobile, ossia:
– proprietario o comproprietario;
– locatario;
– comodatario o usufruttuario dell’immobile. 
Il modulo per la richiesta, da inviare entro il 30 giugno 2023, e le ulteriori informazioni per la compilazione sono disponibili sul sito www.ebam.marche.it. 

Enti Bilaterali Cuneo: erogato il Fondo di Sostegno al reddito

Nuove iniziative per le aziende iscritte agli Enti Bilaterali e per il personale da queste impiegato

L’Ente Bilaterale del Terziario di Cuneo insieme all’Ente bilaterale del Turismo, hanno erogato nel corso del 2022, circa 70mila euro ai lavoratori delle aziende aderenti agli Enti stessi. Tra i vari contributi riconosciuti si enunciano il congedo parentale, le spese mediche, mensa scolastica, attività educative, libri di testo, estate ragazzi, iscrizione ad asili nido, rimborsi pre-scuola e dopo-scuola, nonché spese di trasporto e contributi per i figli disabili.
Le aziende hanno richiesto circa 20mila euro di rimborsi da parte del Fondo di Sostegno alla Formazione per corsi frequentati da titolari e dipendenti, relativamente alla sicurezza sul lavoro.
Risulta altresì in crescita il catalogo dell’offerta formativa, sostenendo i costi per la riqualificazione dei disoccupati e l’aggiornamento delle competenze del personale aziendale, di circa 85mila euro.
Di seguito si riportano i contributi in favore delle imprese e del personale impiegato.
Contributi per aziende Iscritte agli Enti Bilaterali da almeno 12 mesi:
– contributo integrativo per la formazione generale e specifica dei lavoratori mediante l’erogazione di un “Buono Formazione” in favore dell’azienda che assuma un lavoratore e lo iscriva entro 60 giorni all’apposito corso di formazione generale e specifica sulla tematica della sicurezza sul lavoro;
– contributo alla formazione di specifiche figure con compiti specifici di organizzazione aziendale in tema di sicurezza sul lavoro mediante il riconoscimento di un “Buono Formazione” a copertura delle spese sostenute da parte dell’azienda;
– contributo alla formazione del titolare di azienda o legale rappresentante mediante l’erogazione di un “Buono Formazione” all’impresa che iscrive il titolare o legale rappresentante ai corsi di formazione per il Servizio di Rspp o ai corsi di aggiornamento previsti dalla normativa.
Si precisa che, il “Buono Formazione” può essere riconosciuto più volte durante l’anno alle imprese, entro il limite complessivo di euro 1.500,00 lordi, e può altresì essere richiesto entro un anno dalla fatturazione, con riferimento al programma annuale attualmente in vigore.
Contributi per lavoratrici e lavoratori dipendenti da aziende iscritte agli Enti Bilaterali da almeno 12 mesi:
– contributo integrativo una tantum fino ad euro 500,00, per il congedo parentale, in favore del personale che richieda e fruisca del periodo di congedo per almeno 90 giorni continuativi entro la data del compimento dell’anno di vita del bambino;
– contributo integrativo per spese mediche specialistiche o prestazioni di diagnostica di figli con età inferiore agli 11 anni, fino ad un massimo di euro 300,00 in favore dei lavoratori delle aziende aderenti agli Enti Bilaterali;
– contributo mensa scolastica per i lavoratori e le lavoratrici che abbiano sopportato spese il pagamento della mensa scolastica (compresi costi per l’assistenza obbligatoria da parte di operatori) per figli che frequentano asili nido, baby parking, scuola dell’infanzia o scuola primaria (elementare), fino ad un massimo di euro 200,00;
– contributo per acquisto dei libri di testo in favore di lavoratori aventi figli che frequentano la scuola secondaria di primo grado e scuola secondaria superiore fino ad un massimo di euro 200,00,00 con relative fatture;
– contributo per l’iscrizione ad asili nido e scuole dell’infanzia. A tal proposito, al lavoratore e/o alla lavoratrice che abbia sostenuto spese per l’iscrizione e per la frequenza ai baby parking, all’asilo nido o alla scuola dell’infanzia dei propri figli, viene riconosciuto un rimborso delle spese sopportate fino ad un massimo di euro 200,00;
– contributo per attività educative pari ad euro 100,00, per il lavoratore e per la lavoratrice che abbia sostenuto costi per le attività educative proposte dalla scuola durante le attività, quali a titolo esemplificativo, attività sportive, laboratori didattici, gite, musei che comportino spese aggiuntive a carico delle famiglie, in favore di figli che frequentino scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado;
– contributo iscrizione estate ragazzi-centri estivi di euro 200,00, in favore del lavoratore e della lavoratrice che abbia sostenuto dei costi per l’iscrizione a centri estivi o estate ragazzi dei figli che frequentano la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado;
– contributo spese di trasporto mediante un rimborso di euro 300,00, in favore dei lavoratori che abbiano sostenuto il pagamento delle spese di trasporto per figli che frequentano la scuola dell’infanzia, la scuola primaria, la scuola secondaria di primo grado e la scuola secondaria superiore;
– contributo iscrizione pre-ingresso e post-uscita pari ad euro 200,00, in favore dei lavoratori che abbiano sopportato spese per l’iscrizione al pre-ingresso ed alla post-uscita di figli che frequentano la scuola dell’infanzia e la scuola primaria;
– contributo integrativo per l’assistenza pari ad euro 750,00 riconosciuto al lavoratore ed alla lavoratrice o al datore di lavoro che abbiano almeno un figlio invalido a carico.
Si comunica inoltre che, nonostante la cumulabilità dei contributi, è stato fissato tuttavia un limite massimo per richiedente di 1.500,00 euro all’anno, con riferimento al programma annuale in vigore.

Pensione anticipata: aggiornate le procedure di liquidazione

L’INPS ha comunicato le novità in materia di definizione delle domande per i lavoratori iscritti all’AGO e alle forme sostitutive ed esclusive gestite dall’Istituto, nonché alla Gestione separata (Comunicato, 11 maggio 2023). 

L’INPS ha reso noto di aver aggiornato le procedure per la definizione delle domande di pensione anticipata flessibile dei lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria e alle forme sostitutive ed esclusive gestite dall’Istituto, nonché alla Gestione separata, cosiddetta Quota 103.

In proposito, l’INPS ricorda anche che i requisiti anagrafici (62 anni di età) e quelli contributivi (41 anni di contributi) devono essere
perfezionati entro e non oltre il 31 dicembre 2023. Il diritto alla pensione anticipata flessibile, conseguito nel corso del 2023, consente l’accesso alla pensione in qualsiasi momento successivo all’apertura della cosiddetta finestra:

– dopo un periodo di 3 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, per i lavoratori dipendenti da datori di lavoro diversi dalle pubbliche amministrazioni e per i lavoratori autonomi; la decorrenza della pensione non può comunque essere anteriore al 1° aprile 2023

– dopo 6 mesi dalla maturazione dei requisiti, per i lavoratori dipendenti delle pubbliche Amministrazioni. In questo caso la decorrenza della pensione non può comunque essere anteriore al 1° agosto 2023

Restano confermate le modalità di accesso alla pensione per il personale AFAM e della scuola, rispettivamente al 1° novembre e al 1° settembre dell’anno di raggiungimento dei requisiti. Questi ultimi si considerano raggiunti anche se perfezionati dopo le date indicate, ma comunque entro l’anno solare.

Ebinter Oristano: proseguono i corsi di formazione

I corsi sono pensati per le aziende e i dipendenti del Settore terziario

L’Ente bilaterale territoriale del terziario della provincia di Oristano ha reso noto il proseguimento dei corsi di formazione destinati alle aziende del settore. I percorsi formativi abbracciano sia la materia della sicurezza sul lavoro sia la formazione professionalizzante. L’Ente ha precisato che la formazione in materia di: informatica, marketing e comunicazione sono solo alcuni dei temi inseriti per soddisfare le esigenze delle aziende e dei lavoratori. I corsi sono gratuiti e rappresentano un’opportunità per potenziare le competenze già acquisite e per crescere dal punto di vista professionale, imprenditoriale, sociale e culturale.

Aggiornamento FAQ Rottamazione-quater: chiarimenti dall’Agenzia riscossione

L’Agenzia delle entrate-riscossione ha pubblicato le FAQ aggiornate relative alla definizione agevolata introdotta dalla Legge n. 197/2022 e modificata dal D.L. n. 51/2023.

Con la pubblicazione sul sito dell’Agenzia delle entrate-riscossione delle nuove FAQ relative alla Rottamazione quater vengono forniti chiarimenti in merito all’ambito di applicazione, alle nuove scadenze, alle modalità di adesione e di pagamento e alle conseguenze in caso di omesso, insufficiente o tardivo versamento.

 

Riguardo all’ambito di applicazione, è la Legge n. 197/2022 a stabilire che i benefici previsti dalla definizione agevolata siano applicati ai debiti risultanti dai carichi affidati all’Agente della riscossione nel periodo dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 inclusi quelli:

• contenuti in cartelle non ancora notificate;
• interessati da provvedimenti di rateizzazione o di sospensione;
• già oggetto di una precedente “Rottamazione” anche se decaduta per il mancato, tardivo, insufficiente versamento di una delle rate del relativo precedente piano di pagamento.

 

Risultano esclusi dal suddetto beneficio:
– i carichi affidati all’Agente della riscossione prima del 1° gennaio 2000 e dopo il 30 giugno 2022;
– i carichi relativi a somme dovute a titolo di recupero degli aiuti di Stato;

– i carichi relativi a crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei conti;
– i carichi relativi a multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;

– i carichi relativi a risorse proprie tradizionali dell’UE e l’IVA riscossa all’importazione;
– le somme affidate dagli enti della fiscalità locale e/o territoriale per la riscossione a mezzo avvisi di pagamento (cosiddetti GIA);
– i carichi affidati dalle casse/enti previdenziali di diritto privato che non hanno provveduto, entro il 31 gennaio 2023, all’adozione di uno specifico provvedimento volto a ricomprendere gli stessi carichi nell’ambito applicativo della misura agevolativa. 

Sulle modalità di adesione viene chiarito che è compito del debitore manifestare la propria volontà di procedere alla definizione agevolata, presentando apposita dichiarazione di adesione telematica, entro il 30 giugno 2023, come da termine modificato dall’ articolo 4 del D.L. n. 51/2023.

E’ possibile presentare la domanda:
– in area riservata, selezionando le cartelle/avvisi per i quali si intende beneficiare dell’agevolazione;
– in area pubblica compilando un apposito form e allegando la documentazione di riconoscimento.

Dopodiché, entro il 30 settembre 2023, nuovo termine introdotto dall’articolo 4 del D.L. n. 51/2023, perverrà dall’Agenzia una comunicazione di accoglimento/diniego e sarà possibile procedere ai pagamenti secondo le date di scadenza riportate sulla comunicazione delle somme dovute.

In caso di omesso, insufficiente o tardivo versamento, superiore a cinque giorni, dell’unica rata ovvero di una di quelle in cui è stato dilazionato il pagamento, le FAQ chiariscono che la Rottamazione-quater risulta inefficace e i versamenti effettuati saranno considerati a titolo di acconto dell’importo complessivamente dovuto.

Pensionamento, in GU il Decreto per l’incentivo al posticipo

Il provvedimento attua quanto previsto dalla Legge di bilancio 2023 per i lavoratori dipendenti che abbiano maturato i requisiti per Quota 103 (Decreto 21 marzo 2023).

Il Decreto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali del 21 marzo 2023, in materia di incentivi al posticipo del pensionamento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 12 maggio scorso. Il provvedimento da attuazione a quanto previsto dalla Legge di bilancio 2023 (articolo 1, comma 286, Legge n. 197/2022) per i lavoratori dipendenti che abbiano maturato i requisiti minimi previsti per l’accesso al trattamento di pensione anticipata flessibile, cosiddetta Quota 103.

Questi soggetti possono infatti rinunciare all’accredito contributivo della quota dei contributi a proprio carico relativi all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti e alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, ricevendo in cambio l’intero importo contributivo in busta paga. Le somme corrisposte a tale titolo al lavoratore sono imponibili ai fini fiscali, ma non ai fini contributivi.

La facoltà di rinuncia all’accredito contributivo ha effetto nei confronti di tutti i rapporti di lavoro, in essere o successivi, e può essere esercitata una sola volta in qualunque momento successivo alla maturazione dei requisiti per l’accesso al trattamento di pensione anticipata flessibile. Tale facoltà è revocabile. In caso di revoca, gli effetti decorrono dal primo mese di paga successivo al momento in cui la revoca stessa è esercitata.

La corresponsione al lavoratore dell’importo dei contributi non versati cessa in caso di conseguimento di una pensione diretta o al conseguimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia o al raggiungimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia prevista dalla gestione pensionistica di appartenenza, se inferiore.

In caso di riconoscimento di fiscalizzazione dei contributi, l’incentivo è erogato al netto della parte di contributi a carico del lavoratore oggetto di esonero. Tale componente continua ad essere riconosciuta, qualora previsto dalla normativa vigente, ai fini del computo delle prestazioni pensionistiche.

Per quel che riguarda la procedura di domanda di accesso all’incentivo del posticipo del pensionamento, il lavoratore deve darne comunicazione all’INPS. L’Istituto, poi, provvede a certificare al lavoratore, dandone comunicazione al datore di lavoro, il raggiungimento dei requisiti minimi pensionistici per l’accesso al trattamento di pensione anticipata flessibile entro 30 giorni dalla richiesta o dall’acquisizione della documentazione integrativa necessaria. Infine, in caso di variazione del datore di lavoro, la scelta di avvalersi dell’incentivo viene automaticamente applicata e l’INPS ne dà comunicazione al nuovo datore di lavoro.

CCNL Enti di Ricerca: è ancora dibattito sul rinnovo contrattuale del comparto

Analisi sulla distribuzione delle risorse per il personale addetto

Nei giorni scorsi, si è tenuto presso l’Aran, un nuovo confronto per il rinnovo del CCNL Comparto “Istruzione e Ricerca” 2019-2021, durante il quale sono stati analizzati i criteri di distribuzione delle altre risorse per il personale della scuola disponibili grazie all’Accordo politico del mese di novembre 2022 ed al conseguente Atto di indirizzo di marzo 2023. Trattasi di euro 100 milioni una tantum, stanziati dalla L. n. 6/2023, di euro 230 milioni, nonché, della quota restante, circa il 4%, degli aumenti stipendiali non ancora assegnati.
Difatti, per la Flc-Cgil, una della Parti firmatarie, le suddette risorse dovranno essere distribuite tra tutto il personale, docente e Ata, di ruolo e precari, nonché finalizzate ad un continuativo incremento della retribuzione (Rpd per i docenti e Cia per gli Ata), riconoscendo altresì per i precari alcuni diritti quali ad esempio tre giorni di permessi retribuiti, nonché, per incrementare le differenti indennità compresa quella del Dsga.
La Parte Sindacale prosegue ancora dichiarando di non esser favorevole con chi vuole seguire la via del contenzioso per il consolidamento dei diritti dei precari, evitando così di porre a carico del CCNL, i costi per i 3 giorni di permessi retribuiti concessi al personale precario.
In aggiunta, continua osservando che, deve essere il contratto lo strumento prioritario attraverso il quale estendere i diritti al personale suddetto, affermando il principio della giustizia europea relativo all’equiparazione dei diritti dei lavoratori di ruolo con quelli non di ruolo. Non fare ciò, significherebbe venir meno alla propria funzione di sindacato, ossia di tutelare e di conciliare gli interessi del personale di settore, iniziando con i più fragili.
Al termine della trattativa, l’Aran si è riservato di formulare per l’incontro che si terrà il prossimo 17 maggio, un’ulteriore proposta relativa alla distribuzione delle risorse, tenendo conto dell’esigenza di dover rispondere a tutti i lavoratori del settore scuola coinvolti dal rinnovo contrattuale.

CCNL Sacristi: siglato il contratto

Tra le novità l’inquadramento su tre livelli, il riconoscimento di un’indennità per la vacanza contrattuale e nuovi minimi 

E’ stato sottoscritto il nuovo CCNL che entrerà in vigore il prossimo 1° luglio e sarà applicabile ai dipendenti di enti ecclesiastici per il quadriennio 2022-2025.
Tra gli interventi, è stata introdotta un’ Appendice destinata ai Santuari di maggiore dimensione e con esigenze volte all’accoglienza di notevoli flussi di visitatori e fedeli.
E’ stata inoltre modificata la classificazione del personale, con l’introduzione di un terzo livello e la previsione del passaggio da un livello all’altro per anzianità e conseguimento di crediti formativi.
Dal punto di vista economico, è prevista un’indennità una tantum a titolo di vacanza contrattuale per il 2022 e la metà del 2023 di 1.050,00 euro, da versare in due rate: la prima di 700,00 euro entro il 31 ottobre 2023 e la seconda di 350,00 euro entro il 30 aprile 2024.
Stabiliti, inoltre, nuovi minimi salariali, di seguito gli importi.

Livello 1°luglio 2023 1°gennaio 2024  1°gennaio 2025 
1°livello 1.300,00 euro 1.320,00 euro  1.350,00 euro
2°livello 1.260,00 euro  1.280,00 euro 1.310,00 euro
3°livello 1.100,00 euro   1.120,00 euro  1.150,00 euro 

Introdotti, inoltre, i buoni pasto pari a 5,00 euro per ogni giorno lavorativo di almeno 4 ore e il diritto alla quattordicesima per tutti i lavoratori.
Per quanto riguarda la malattia, al fine di garantire il diritto alla conservazione del posto di lavoro, viene data la possibilità  di aumentare il periodo di aspettativa non retribuita e sono esclusi dal calcolo del periodo di comporto i giorni di ricovero ospedaliero.
Attribuito un ruolo di maggior rilievo all’ente bilaterale ENBIF, per i corsi di formazione necessari all’ottenimento dei crediti formativi. 

Rivalsa INPS invalidità causata da terzi: rilascio nuovo servizio

Rilasciato il nuovo servizio telematico per la dichiarazione di infortunio procurato da terzi responsabili che consentirà all’INPS di ottenere più agevolmente il rimborso delle prestazioni pagate in conseguenza dell’inabilità causata al beneficiario dell’invalidità civile (INPS, messaggio 12 maggio 2023, n. 1745).

L’INPS comunica il rilascio del servizio telematico “Acquisizione modello AS1 – Dichiarazione di infortunio procurato da terzi responsabili”, ricordando che il cittadino ha l’obbligo di presentare il modello in oggetto nella circostanza in cui lo stato invalidante sia causato da responsabilità di terzi (fatto illecito).

 

Il modello, dematerializzato e semplificato, contiene le informazioni rese dal cittadino danneggiato, relativamente al terzo responsabile del danno e alla sua polizza assicurativa, nonché gli altri elementi utili all’INPS per esercitare il diritto di surroga e rivalsa.

 

Il soggetto beneficiario delle prestazioni di invalidità civile può compilare il modello attraverso le seguenti modalità alternative:

 

1) dal sito istituzionale, accedendo con la propria identità digitale – SPID almeno di Livello 2, CNS o CIE – all’apposito servizio “Domanda di invalidità civile e accertamento sanitario”, selezionando la voce di menù “Acquisizione AS1”;

 

2) per il tramite degli Istituti di patronato riconosciuti dalla legge;

 

3)  attraverso le Associazioni di categoria autorizzate (ANMIC, UIC, ENS, ANFFAS).

 

La trasmissione telematica del modello AS1 consente all’INPS di agire con maggiore e rinnovata efficacia per ottenere dal terzo responsabile, e dal suo assicuratore, il rimborso delle prestazioni pagate in conseguenza dell’inabilità causata al soggetto beneficiario delle prestazioni di invalidità civile.

Agenzia delle entrate: chiarimenti su esenzione IVA per attività di carattere educativo e didattico

L’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti sul trattamento ai fini IVA riguardante attività di natura educativa e didattica (Agenzia delle entrate, risposta 9 maggio 2023, n. 321).

La questione oggetto del parere dell’Agenzia delle entrate è posta da una società che svolge corsi di formazione di lingua inglese e che dichiara di aver ottenuto il riconoscimento all’applicazione del regime di esenzione IVA, così come previsto dall’articolo 10, co. 1, n. 20), del D.P.R. n. 633/1972 (Decreto IVA). Dovendo erogare corsi di lingua per conto di due diverse società, delle quali una sola in possesso dei requisiti di esenzione, l’istate ha chiesto chiarimenti in merito al regime di esenzione IVA  prospettando la possibilità di fatturare alla prima società la prestazione senza IVA, fatturando la società stessa a sua volta ai propri
clienti in esenzione IVA, e alla seconda società di fatturare la prestazione ugualmente senza IVA, ma lasciando poi fatturare la società ai propri clienti applicando l’IVA.

 

L’articolo 10, primo comma, n. 20) del Decreto IVA prevede l’esenzione dall’IVA per le prestazioni educative dell’infanzia e della gioventù e quelle didattiche di ogni genere, anche per la formazione, l’aggiornamento, la riqualificazione e riconversione professionale, rese da istituti o scuole riconosciuti da pubbliche amministrazioni e da enti del Terzo settore di natura non commerciale.

 

Per beneficare della suddetta esenzione IVA, le prestazioni devono essere:

– di natura educativa dell’infanzia e della gioventù o didattica di ogni genere, ivi compresa l’attività di formazione, aggiornamento, riqualificazione e riconversione professionale (requisito oggettivo)

– erogate da istituti o scuole riconosciuti da pubbliche amministrazioni (requisito soggettivo).

 

L’istante gode del regime speciale basato sul parere tecnico vincolante dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio, ma essendo tale regime circoscritto all’attività di natura educativa e didattica specificatamente riconosciuta, è da valutare se, in base agli accordi stipulati con gli istituti interessati, l’attività che la società rende a loro favore sia la stessa attività di insegnamento per la quale ha ottenuto il riconoscimento e non consista invece in una mera messa a disposizione di insegnanti, in cui il docente svolge temporaneamente compiti di insegnamento sotto la responsabilità di quest’ultimo istituto (sentenza della Corte di Giustizia UE, C­434/05 del 14 giugno 2007, par. 19, 22, 23). In questa fattispecie, infatti, non ricorrerebbero i presupposti per l’esenzione IVA.

 

L’Agenzia, pertanto, ritiene che le prestazioni che la società intende effettuare siano esenti da IVA al verificarsi delle seguenti condizioni:

  • permangano in capo all’istante i presupposti di fatto e di diritto in base ai quali la Direzione regionale del Lazio ha reso il citato parere;

  • le prestazioni siano identiche a quelle oggetto di ”riconoscimento” e non consistano nella mera messa a disposizione di docenti, nel senso chiarito dalla Corte di Giustizia UE.

Al ricorrere dunque di questi presupposti l’istante potrà fatturare le prestazioni pattuite in esenzione da IVA agli istituti committenti, riconosciuti o meno.

Per quanto riguarda, invece, la prestazione di insegnamento che gli stessi istituti committenti a loro volta fatturano ai propri discenti, torna dirimente il possesso del requisito del riconoscimento.